Il progetto
Da un pensiero scritto per il giornalista Marco Molino
Come un’artista di successo diventa tale se sa da subito ascoltare il proprio istinto e le proprie vocazioni, riuscendo così a vivere con serenità e soddisfazione il proprio successo, allo stesso modo una città ed una popolazione riescono meglio ad esprimersi quando mettono al centro le proprie vocazioni naturali e storiche che in ogni angolo delle città e della sua memoria storica affondano le radici e le proprie tradizioni. Un popolo che conserva bene le sue tradizioni, in quel mondo globale verso il quale ci dirigiamo, è un popolo con un carattere più forte, più sereno, che sa bene da dove viene e saprà bene, in ogni momento, dove vuole andare. Per le città di mare dunque, tenere vivo il rapporto con il proprio elemento naturale “mare”, e rivalutare tutta quella branca culturale che vi ruota attorno, è una strada non soltanto ovvia ma dovuta. In particolare rivalutare le tradizioni marinare più classiche ed il naviglio classico è importantissimo, tali argomenti riescono a generare nella pratica quotidiana una passione, negli individui che vi si avvicinano, ben più forte, profonda, duratura e radicata rispetto a quanto non riescano a fare le forme più moderne e spesso modaiole, ormai in crisi, sviluppatesi negli ultimi due/tre decenni. Concludendo, sono convinto che rivalutare le tradizioni e la cultura marinaresca giovi fortemente alle città e alle comunità di Mare.
leggi l'articoloLa “Fondazione dal Mare” è un’organizzazione culturale non a fini di lucro, nata su iniziativa di giovani appassionati e promotori del mare, di quanto esso abbia rappresentato e di quanto rappresenti ancora oggi per i popoli.
L’avventura della Fondazione è cominciata con il restauro di Salina, un’imbarcazione a vela lunga solo 9,96 metri, interamente costruita in legno, riproduzione fedele di una Tartana con armo aurico. Le Tartane hanno operato nel Mediterraneo occidentale dal Medio Evo fino all’avvento delle navi a motore e venivano impiegate prevalentemente come navi per il trasporto delle merci.
Salina è stata costruita dai cantieri Cattaneo di Varazze (GE), che rappresentava uno dei fiori all’occhiello della cantieristica italiana, oggi non più in attività.
Dal 2010, Salina, ha intrapreso una serie di viaggi di testimonianza, sensibilizzazione e promozione attraverso i quali si è voluto intraprendere un percorso di recupero e rivalutazione della vecchia tradizione marinaresca e inoltre dimostrare come dal mare possano nascere idee e soluzioni per un futuro più sano ed evoluto.
Il progetto mette al centro dell’attenzione “il mare” che da sempre è stato fonte di ricchezza e di civiltà, ma che oggi in molta parte dell’Italia, come in tanti altri paesi del mondo, è caratterizzato spesso da una scarsa attenzione dal punto di vista ambientale e da un uso che ne limita le vere potenzialità.
Riteniamo che viaggiare navigando a vela, a velocità ridotta, sia il modo più efficace per parlare di risorse e strategie legate al mare: sensibilizzazione all’ambiente, tematiche sociali, attività produttive, cultura. Temi più che mai attuali, nonché necessari.
Nel 2010 Salina è salpata da Taranto alla volta di Sparta (su iniziativa dell’associazione culturale Taranto Spartana). Questo primo viaggio ha avuto come obiettivo quello di ritrovare la dignità di un popolo attraverso la sua storia, ripercorrendo a ritroso le tappe dei Parteni, antica popolazione di origine Spartana, giunti sulle coste pugliesi a fondare Taras (oggi Taranto) nel 706 a.C..
Nel 2011 nasce il progetto “Salina per Taranto – l’alternativa viene dal Mare”. Salina ed il suo equipaggio salpano questa volta per La Spezia in occasione della Festa della Marineria, con l’obiettivo di documentare i temi di una manifestazione di carattere nazionale. Attraverso i media il viaggio ha dato la possibilità di sensibilizzare le istituzioni, le associazioni, gli operatori e la gente tutta ai temi che vengono “dal mare” e che dal mare possono contribuire alla costruzione di un percorso di civiltà. Il viaggio verso La Spezia è stato inoltre una valida occasione per cominciare a parlare di rivalutazione della cultura e dell’arte marinaresca; il restauro di Salina infatti è stato organizzato come un laboratorio aperto e condiviso, sotto gli occhi e con la partecipazione di tantissimi appassionati. Sono stati coinvolti anche istituti scolastici, con una serie di iniziative e lavori effettuati dai ragazzi e gli insegnanti. A La Spezia, Salina ha rappresentato la città di Taranto con il patrocinio del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, è stata calorosamente accolta dagli organizzatori e associazioni locali ed è stata premiata come “imbarcazione che ha effettuato il viaggio più lungo”.
Nel 2012 Salina è salpata da Taranto alla volta di Brest per partecipare a “Les Tonneres de Brest”, la festa della marineria per eccellenza, il più famoso raduno marittimo del mondo. Percorrendo più di 3.500 miglia attraversando il Mar Jonio, il Mar Tirreno, i canali della Francia e una parte dell’Oceano Atlantico, Salina ha compiuto il viaggio più lungo che un’imbarcazione da diporto tarantina abbia mai osato anche solo pensare, ha rappresentato per la prima volta ufficialmente l’Italia al prestigioso evento che festeggiava i 20 anni di storia, e anche in questo caso è stata molto probabilmente l’imbarcazione da diporto giunta da più lontano.
La città di Taranto, attraverso la Fondazione dal Mare, ha così potuto ormeggiare in diversi porti della costa tirrenica e della Francia, ha incontrato istituzioni, associazioni, esponenti del mondo della cultura e tanti appassionati che hanno condiviso e seguito tutto il viaggio attraverso il sito internet e il blog (www.fondazionedalmare.it). Con molte di queste realtà si sono prospettate reali possibilità di future collaborazioni. Anche in questa occasione Salina, ha documentato l’intera esperienza, gli episodi salienti del viaggio e della manifestazione (dibattiti, manifestazioni, gemellaggi, etc.). E’ prevista una massiccia operazione di divulgazione dei contenuti e dei temi trattati attraverso una serie di conferenze, la realizzazione di un DVD e di un libro, con l’obiettivo di mettere a frutto le riflessioni e le esperienze maturate, utili alla definizione di nuovi edificanti percorsi che vengono “Dal Mare”. Nel progetto è stato coinvolto anche il mondo della musica, attraverso l’entusiasmo e l’espressione artistica di numerosi musicisti affermati del territorio tarantino che si sono prodigati in videomessaggi di sostegno a Salina e diversi concerti.
Nel 2013 e 2014 la Fondazione dal Mare e Salina sono state impegnate in attività di divulgazione, resoconti, interviste, conferenze e progetti, soprattutto con i giovani e nelle scuole.
E così il progetto, le navigazioni, il Mare hanno creato una fantastica coincidenza, incrociando le rotte di Salina, durante la sua esperienza a Brest, con quelle del Joshua, la barca del famoso navigatore francese Bernard Moitessier, un vero mito per i navigatori moderni. Per gli amici della Fondazione, già conoscitori e forti estimatori di Moitessier, l’incontro in mare con il Joshua e la giornata di navigazione al suo fianco, hanno rappresentato un momento veramente speciale ed indimenticabile. Sulla scia di quell’evento si è presentata in seguito per la Fondazione dal Mare l’opportunità di navigare stabilmente proprio con una replica del Joshua, anch’essa costruita dai cantieri Meta di Tarare, nel fedele rispetto dei progetti originali.
A marzo 2014 infatti la Fondazione dal Mare ha dato il benvenuto a Sunny Daniele, la nuova compagna di viaggio per le prossime navigazioni alle quali sarà offerta la possibilità di partecipare a chiunque sia interessato. Il nuovo progetto, in preparazione, prevede nuove navigazioni nel Mediterraneo e, alla fine, una preziosa sorpresa, un duraturo regalo alla comunità.